PROTOCOLLO D'INTESA TRA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO E CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
17/92/CROG/CG-ClG
PROTOCOLLO DI INTESA TRA
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
E
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
CONSIDERATA l'intenzione di dare seguito ad una proficua collaborazione tra gli scriventi per la valorizza zione ed il godimento anche ai fini turistici dei beni e del patrimonio culturale,storico e artistico ecclesiasti co.
CONSIDERATA la previsione di cui al punto 39 del Decreto del Presidente della CEI e gli Orientamenti dell'Episcopato italiano del9 dicembre 1992, sull'importanza del fenomeno del turismo.
ATTESO che lo stesso Decreto sopra richiamato considera le mostre "occasioni e strumenti efficaci di valorizzazione del patrimonio culturale" .
ATTESO che il patrimonio appartenente ad Istituzioni ed Enti ecclesiastici è strettamente interconnesso con la storia, la tradizione, la pietà popolare e la cultura italiana, costituendo patrimonio determinante e peculiare per la memoria storica e l'identità di ciascuna Regione e Provincia Autonoma italiana.
Dato atto delle premesse che fanno parte integrante di questo documento, con il presente protocollo di intesa
le parti firmatarie
intendono costituire un tavolo stabile tra i rappresentanti della Conferenza Episcopale Italiana (di seguito CEI), e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano e, in sede locale, favorire la costituzione di forme di collaborazione stabile tra le Amministrazioni delle singole Regioni e Province Autonome e la Conferenza Episcopale Regionale, convenendo quanto segue:
Articolo 1
Finalità ed azioni
Le parti intendono massimizzare le sinergie e la collaborazione tra gli scriventi, a livello sia nazionale che regionale, attraverso la definizione di politiche ed iniziative concertate finalizzate alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio ecclesiastico ed allo sviluppo del turismo religioso, nel pieno rispetto della tutela del patrimonio e delle esigenze proprie dei luoghi oggetto di culto e dei riti sacri ivi compiuti, delle feste e delle tradizioni religiose.
In particolare, il tavolo permanente è finalizzato alla programmazione ed alla promozione di azioni congiunte volte a:
• favorire un raccordo stabile tra le parti firmatarie per garantire la definizione delle modalità più consone alla conoscenza, fruizione e valorizzazione dei beni ecclesiastici e del patrimonio religioso materiale ed immateriale, onde favorire il godimento degli stessi da parte dei visitatori dei luoghi sacri
e promuovere la conoscenza delle diversità dei luoghi e delle comunità tipiche di ciascun territorio;
• prendere in considerazione le problematiche comuni rispetto ai beni culturali ecclesiastici del territorio regionale (immobiliare, mobile,Istituti culturali,...), per quanto di competenza;
• agevolare l'accessibilità per tutti,piena, non solo fisica;
• promuovere la conoscenza delle diversità dei luoghi e delle comunità tipiche di ciascun territorio, per facilitare la definizione di itinerari turistico-religiosi, interculturali e interreligiosi;
• facilitare la diffusione dell'informazione inerente le iniziative e le attività d'interesse turistico nei diversi livelli pubblici e privati, attraverso ogni più opportuno mezzo ed iniziativa condivisa (comunicati,
newsletter, seminari informativi, audizioni, elaborazione documenti,ecc.);
• prestare un'attenzione particolare allo sviluppo del turismo sostenibile, competitivo e di qualità;
• promuovere e realizzare studi e analisi sull'evoluzione della domanda e dell'offerta turistica, onde facilitare l'adozione di risoluzioni di tipo progettuale ai diversi livelli nei rispettivi ambiti tematici;
• prevedere modalità di formazione e aggiornamento delle guide turistiche e degli operatori del turismo e della cultura.
Articolo 2
Obiettivi programmatici
Le parti firmatarie individuano i seguenti obiettivi programmatici specifici:
1. promuovere l'adozione di una metodologia di azione concertata tra le parti firmatarie che stimoli la definizione di azioni condivise di conoscenza, godimento e promozione dei beni oggetto del presente protocollo;
2. favorire l'avvio coordinato di azioni di sviluppo del turismo religioso a livello sia italiano che internazio nale, attraverso il miglior utilizzo delle risorse e delle iniziative nazionali ed europee ed incrementando ne gli investimenti, attraverso il raccordo permanente delle azioni pubbliche e private promosse nel settore,onde favorire la destagionalizzazione del turismo italiano;
3. stimolare l'incremento e la valorizzazione dell'offerta turistica italiana all'estero, anche attraverso il ricorso ad innovazioni sia di prodotto che di processo, per incentivare la competitività del turismo italiano;
4. favorire la formazione degli attori sia pubblici che privati operanti nel settore del turismo e della cultura.
Articolo 3
Metodologia operativa
Il tavolo nazionale è composto da membri delegati dalle parti. Il tavolo si riunisce periodicamente, almeno tre volte all'anno, e può articolarsi in sottogruppi specializzati qualora ciò si renda necessario per perseguire gli obiettivi e realizzare le azioni contemplate dal presente protocollo di intesa.
In sede locale si prevede di costituire un tavolo regionale a seguito di accordi tra la Regione e la Conferenza Episcopale (attraverso la Consulta Regionale per i beni culturali ecclesiastici e il Referente regionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport) nei quali vengono definite finalità e modalità di lavoro tramite regolamento, nel quadro dei presenti accordi.
l lavori dei tavoli avranno durata quinquennale, a decorrere dalla sottoscrizione del presente protocollo di intesa,rinnovabili per un periodo di pari durata.
Il tavolo opera a titolo gratuito; eventuali spese di missione sono a carico dell'Amministrazione o dell'Ente di appartenenza.
Alle riunioni- in relazione agli argomenti in discussione- possono essere invitati rappresentanti di altri Enti pubblici e privati, italiani ed esteri.
Le parti curano il coordinamento e la gestione delle riunioni del tavolo, oltre che la progettazione e la realizzazione delle azioni di volta in volta deliberate e promosse all'esito delle riunioni stesse.
Viene garantita la pronta comunicazione tanto degli esiti delle riunioni quanto delle azioni conseguenti.
Roma, 6 luglio 2017
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